Storia d’un raccoglitore di Erbe Officinali, n.4
Appennini tosco-romagnoli. Primavera 2018
E’ da un po’ che non seguiamo i passi dello sposo raccoglitore.
Ci siamo lasciati alle porte dell’inverno all’inseguimento dell’Epilobio con la promessa di un articolo dedicato agli strumenti di lavoro..lo farò presto, non preoccupatevi, il letargo ha colpito anche me!
I primi soli primaverili spazzano via il ricordo del freddo inverno e le piante ,come noi, iniziano ad uscire dal riposo e spuntano fuori dai coriacei caldi letti. La forza della vita si mostra nella sua più grande potenza creativa: la primavera, ed ecco tessuti embrionali che da piccole gemme si trasformano in fiori e nuove foglie!
Sembra che la primavera non arrivi mai e tutt’un tratto ti passa sotto gli occhi velocemente e una gemma appena abbozzata ieri e’ gia una piccola foglia oggi. Non hai tempo! Le gemme devono essere raccolte al loro abozzo iniziale, quando si schiudono completamente gia è tardi per raccoglierne la forza vitale. In quella gemma e’ racchiusa la forza propulsiava di una nuova vita ed è questa forza che vogliamo per creare un buon gemmoterapico
Ma lui è allievo continuo e impara di anno in anno ad affinare la sua capacità di entrare in simbiosi con il tempo e allora tutti i giorni le tiene d’occhio le piante che dovrà raccogliere, non si lascia sfuggire i loro movimenti vitali.
E il mattino dopo sul sorgere del sole va ad incontare la sua Sposa e raccoglierne i frutti nel prezioso Momentum.
Le gemme di Ginepro Juniperus communis sono come delle piccole lancie appuntite , la raccolta per questo motivo e’ difficoltosa , l’uso di spessi guanti sono d’aiuto per non farsi forare. Vanno raccolte appena la gemma si schiude , sarà di una lunghezza massima di 1 cm e 1\2.
La pianta di Ginepro cresce fino ai 2 mila metri di altitudine ed e’ un bellissimo albero sempreverde che può ‘arrivare anche a grande dimensioni tipo 10 mt!
Solo gli interessati a spiegazioni tecniche possono proseguire a leggere l’articolo i poeti e i filosofi possono fermarsi qui!
Lavorazione della gemma fresca:
La macerazione dei tessuti vegetali consegnati inizia entro le 8 – 10 ore dalla raccolta. Il rapporto pianta solvente è di 1:20. Si macera per mezzo di alcool, acqua e glicerina. L’alcool denatura gli enzimi e quindi blocca la degradazione enzimatica che inizia dopo la raccolta della pianta. Per perfezionare il processo estrattivo dei giovani tessuti vegetali si aggiunge la glicerina che migliora anche la conservazione dei particolari costituenti delle cellule embrionali. Da molti anni la Cento fiori utilizza esclusivamente glicerina vegetale ottenuta dalla melassa. La macerazione avviene in contenitori di vetro e dura almeno 30 gg.
La parte di pianta viene pulita, macinata e messa a macerare in una quantità di solvente pari a venti volte il peso secco della pianta. Il contatto pianta – solvente dura minimo trenta giorni. Poi il tutto viene filtrato attraverso la decantazione del liquido e si spreme il residuo vegetale 300 – 400 atmosfere. Quindi si riuniscono i due liquidi e il tutto si filtra per gravità in grandi imbuti con filtri adatti agli alimenti. Si ottiene così la base dei macerati di gemme. Per avere il gemmo finito pronto per l’uso, bisogna diluire una parte della base in nove parti di una miscela composta da: 50 % glicerina, 30% alcool, 20% acqua. Il tutto espresso in peso.
A prestissimo. Silvia
Ciao. Siccome non sono Né poeta né filosofo mi sono letto anche le spiegazioni tecniche E mi sono reso conto che C’è veramente molto lavoro per ottenere questi prodotti.
Bravo Mirco che hai dedicato del tempo anche alla lettura della parte tecnica che da effettivamente il senso del gran lavoro che c’è dietro un rimedio! Grazie che mi segui!
Che dire Silvia….è una gioia leggerti e un’opportunità comprendere
Grazie Nadia,abbiamo sempre e solo da imparare dallaNatura!
Come sempre, bellissimo. Grazie. Anna
Grazie Anna che mi segui sempre!